Come funziona FLoc
Il funzionamento è piuttosto semplice. FLoc utilizza algoritmi di apprendimento automatico per analizzare i dati di migliaia di utenti. Con questi dati riesce poi ad aggregare varie persone con interessi simili, creando i raggruppamenti che Google chiama “coorte”. I dati raccolti dal browser relativi ai singoli individui, non sono mai condivisi. Invece i dati generici del gruppo di migliaia persone creato da FLoc, sono condivisi e usati per indirizzare gli annunci.
In Google sono già stati fatti diversi test che hanno messo alla prova FLoc, confrontando questa soluzione con la precedente fondata “sui segmenti di pubblico basati sugli interessi dei singoli individui”. I risultati sono molto soddisfacenti tanto da poter considerare FLoc un degno sostituto dei cookie di terze parti.
Google stima che questo sistema sarà in grado di far raggiungere una conversione pari al 95% per dollaro speso agli inserzionisti.
FLoc è disponibile da marzo 2021 con origin trials, che consente di usare i raggruppamenti basati su FLoc per i test pubblici. Previsioni dicono che già dal secondo trimestre di quest’anno questa tecnologia sarà estesa a Google Ads. The Big G mette comunque a disposizione un “manuale di istruzioni” di FLoc, il whitepaper di FLoc pubblicato su GitHub (dove Google ha anche caricato la base di codice per FLoc aperta a tutti).
Il progetto di Privacy Sandbox
Partito nel 2019, il progetto Privacy SandBox ad opera di Google, vede l’azienda di Mountain View coinvolta in un serio tentativo di rendere il web un posto più sicuro per gli utenti. Sicuro si, ma rendendosi sempre conto che vive grazie al marketing e alla pubblicità. Di questo progetto, oltre a FLoc (che non è ancora detto che sia la risposta definitiva al problema cookie terze parti), fa parte anche FLADGE. Questo sistema, messo a punto anche grazie all’intervento di Criteo, NextRoll, Magnite e RTB House, prevede l’ausilio di un server di fiducia per conservare le informazioni sulle offerte e sui budget di una campagna.
Un protocollo che consentirà di raggiungere segmenti di pubblico rilevanti, attraverso, ad esempio, il remarketing, ma rispettando sempre e comunque la privacy dell’internauta.