Google PageSpeed Insights ha aggiunto nuove metriche all’analisi di velocità di un sito web, in grado di fornire agli utenti ulteriori riscontri sulla velocità relativa al server.
Le nuove metriche a disposizione sono:
Dati utili a mostrare una rappresentazione completa delle prestazioni della pagina di un sito web rispetto a quella precedentemente disponibile.
La metrica Interazione con Next Paint (INP) indica quanto tempo è necessario per l’interazione con una pagina specifica, definita da Google “la latenza complessiva dell’interazione“.
Le misure INP rappresentano il tempo necessario per interagire con l’intera pagina, il che è in contrasto con il primo ritardo di input che misura solo il tempo necessario affinché la pagina risponda alla prima interazione da parte di un visitatore del sito.
A seguito dell’annuncio delle nuove metriche, Google ha utilizzato come esempio di pagina di shopping per illustrare la differenza tra un buon INP e un INP scadente.
L’esempio di una pagina di shopping mostra un’immagine cliccabile che genera una versione ravvicinata più grande.
L’esempio di scarsa reattività è un utente che fa clic sull’immagine e poi aspetta che accada qualcosa mentre l’immagine più grande viene scaricata sul browser. Non c’è risposta di feedback al clic.
L’esempio di una buona reattività è di un utente effettua un clic sulla stessa immagine che risponde immediatamente con un grafico di caricamento della pagina, il quale comunica la presa in carico della richiesta per l’immagine, che sta caricando.
Web.dev di Google spiega così la nuova metrica Interaction to Next Paint (INP):
“INP è una metrica che mira a rappresentare la latenza complessiva di interazione di una pagina selezionando una delle singole interazioni più lunghe che si verificano quando un utente visita una pagina.
Per le pagine con meno di 50 interazioni in totale, l’INP è l’interazione con la peggiore latenza.
Per le pagine con molte interazioni, l’INP è più spesso il 98° percentile della latenza di interazione”.
La neo-metrica Time to First Byte (TTFB) misura la velocità con cui il server risponde a una richiesta di una risorsa.
Pertanto, l’importanza di questa metrica è che aiuta a isolare un fattore (reattività del server) che può avere un effetto negativo su tutte le altre metriche di caricamento della pagina che verranno dopo.
Ciò rende il TTFB una metrica molto importante da rivedere a fini diagnostici.
Chiunque sia concentrato sul miglioramento di Core Web Vitals dovrebbe dare a TTFB uno sguardo per una possibile vittoria rapida.
Ciò che è cambiato di TTFB è che questa è la prima volta che è disponibile come metrica nella sezione dei risultati di PageSpeed Insights.
Chrome raccoglierà e segnalerà anche i dati dei campi TTFB per la prima volta.
L’aggiunta delle due nuove metriche sopra illustrate, TTFB e INP rende significativamente più utili tutti gli strumenti di velocità della pagina che utilizzano l’analisi Lighthouse.
TTFB fornisce feedback su problemi relativi al server che potrebbero essere alla base delle scarse prestazioni di velocità altrove e INP offre una panoramica più ampia delle prestazioni della pagina rispetto a quanto fosse stato precedentemente disponibile.
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