La manipolazione dei link ha vita breve. Quest’anno Google ha lanciato, insieme a tanti altri aggiornamenti (come ad esempio due diversi core update), anche il link spam update. L’intento è quello di permette all’algoritmo del Motore di Ricerca di identificare in modo più efficiente, lo spam sui link. Il problema, infatti, è che molti siti ancora oggi non rispettano le best practices dettate da Big G e manipolano i link per influenzare le ricerche, ingannare l’algoritmo e cambiare il ranking. Negli ultimi anni si sono creati intenzionalmente sempre più link spam. Da luglio di quest’anno, per l’esattezza dal 26 luglio, ci sono stati dei cambiamenti in SERP per molti siti che fomentavano intenzionalmente questo fenomeno. E, se da una parte sono aumentati i siti che non vogliono rispettare le regole di Google, dall’altra ci sono anche quelli che arricchiscono il web con contenuti originali ed utili per gli utenti.
Google suggerisce di utilizzare link taggati correttamente e di impegnare esclusivamente tecniche di monetizzazione che utilizzino solo link di affiliazione taggati. I link devono essere gestiti correttamente per evitare di violare le linee guida sulla qualità dettate da Google.
Essenziale quindi evitare il link spam sui siti, se non si vuole assistere a dei repentini ed improvvisi cambiamenti delle classifiche di ricerca. I link in uscita inseriti all’interno del sito, devono avere obbligatoriamente un carattere naturale e devono essere conformi alle linee guida per i webmaster. I link utilizzati che portano l’utente a cliccare e ad atterrare su un altro sito che comporta pagamenti, sponsorizzazioni, oppure è semplicemente di natura commerciale, devono essere opportunamente taggati. Significa che il link deve essere identificato in modo giusto, senza che ci siano fraintendimenti di sorta.
Prendiamo il caso, ad esempio, di un blog che monetizzi tramite link di affiliazione. Google accetta i link di affiliazione, ma da luglio di quest’anno, questi devono essere qualificati come tali, usando l’apposito rel=sponsored. Una pratica da usare sempre, che il link sia stato creato manualmente, piuttosto che dinamicamente. Per garantire un posizionamento migliore per le ricerche relative ai prodotti, Google potrebbe anche intraprendere delle azioni manuali. Azioni volte ad impedire che questo genere di link (manipolativo e non qualificato) possa influenzare negativamente la SERP.
Accettare contenuti sponsorizzati e guest post è un’altra tecnica molto diffusa per monetizzare un sito. Oggi questo genere di link è sotto i riflettori di Google. Il motore infatti chiede che ogni singolo link, anche di questa natura, sia qualificato correttamente usando gli opportuni tag e valori rel appropriati. Oggi i link ricevuti da post sponsorizzati (annunci pubblicitari) devono essere indicati con il rel=”sponsored”. Invece i link ricevuti da guest post a pagamento devono riportare il classico rel=”nofollow”.
Il link spam update quindi, punta l’occhio sulla gestione dei link in entrata e in uscita dai siti. La gestione dei collegamenti in uscita dal sito cambia ottica e deve seguire la strada delle best practices dettate da Google, per evitare di incappare in azioni manuali o algoritmiche da parte del motore di ricerca. Infine i siti sono obbligati ad inserire i tag ai link dove è presente uno scambio di valore (soldi o accordi diversi) tra i due domini. In casi estremi Google può arrivare addirittura ad annullare o ignorare questo genere di link che, tradotto, significa perdita di ranking.
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