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Title tag: il nuovo metodo Google per selezionarli

20 Set 2021

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Title tag: il nuovo metodo Google per selezionarli

Il title tag serve a descrivere brevemente il contenuto di una pagina. Google, almeno fino ad agosto 2021, lo ha utilizzato per visualizzazione in SERP. Da circa 10 anni, Big G ha reso noto che utilizza vari elementi della pagina per modificare, a proprio piacimento, meta description, title tag e snippet testuali di anteprima. Lo fa per rispondere nel migliore dei modi all’intento di ricerca degli utenti. Un titolo più pertinente alla query, torna utile anche al proprietario del sito. Questo perché aumenta le possibilità di click-through da parte degli utenti.

Title tag: il nuovo sistema di generazione dei titoli di Google

Come abbiamo detto, Google, fino ad agosto di quest’anno, utilizzava nell’80% dei casi il contenuto dello stesso title tag per mostrare il risultato in SERP. Il title tag, conciso, semplice e pertinente, è sfruttato per descrivere al meglio il contenuto di una determinata pagina. Il sistema utilizzato da Google fino ad oggi, ha però subito una “leggera” variazione. Infatti non si basa più sulla query e sull’intento di ricerca dell’utente, ma produce titoli che descrivono meglio di prima il contenuto della pagina, indipendentemente dalla specifica query.

Google ha infatti iniziato ad utilizzare un insieme di fattori che tengono conto dell’interno testo contenuto in una pagina e che gli utenti possono “visivamente” vedere quando arrivano a quell’indirizzo.

Google si è infatti resa conto che il title tag, non sempre descrive al meglio i contenuti e risponde alle ricerche degli utenti. Nei Title tag sono ancora oggi commessi innumerevoli errori:

Title tag
  • lunghezza eccessiva – difronte a testi troppo logorroici, Google tende a troncare il contenuto, se non addirittura a scartarlo in via definitiva.
  • keyword stuffing all’interno del testo – purtroppo c’è ancora oggi chi crede che farcire un contenuto di molte parole chiave, possa essere utile e vantaggioso e che la pagina sia classificata meglio. È da molti anni ormai che questo non è più così, per fortuna. La qualità dei contenuti prevale su qualunque altro fattore.
  • Mancata compilazione – anche l’assenza del title tag non piace e non aiuta Google. Molto spesso, infatti, le pagine di un sito, non riportano alcun title tag, oppure riportano lo stesso reiterate volte (boilerplate).

In generale si può dire che gli aggiornamento di Google di questa estate, mirano anche a creare title tag più leggeri, leggibili ed accessibili per gli utenti, indipendentemente dalle query.

Title tag e SEO

Le modifiche che Google ha apportato al sistema attraverso il quale genera e seleziona i title tag, potrebbe avere delle conseguenze per i SEO. Google ha infatti deciso di i non regolare più dinamicamente i titoli in base alla query dell’utente. Di conseguenza quando il motore di ricerca seleziona un titolo da mostrare in SERP, non potrà essere modificato e sarà fatto vedere agli utenti, indipendentemente dalla query digitata.

L’intento è quello di produrre i migliori title tag possibili per gli utenti. Un fattore che continuerà ad influenzare, più di altri, il CTR. È il title tag che infatti spinge, nella maggior parte dei casi, un utente a cliccare sul link e a visitare il sito in questione. Non resta quindi che provare, come sempre, a produrre i migliori title tag possibili, in modo da soddisfare prima di tutto le persone e poi il motore di ricerca.

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